Saturday, January 10, 2009

GLI ARROSTICINI


A grande richiesta dei nostri amici del nord ecco un breve excursus su una delle specialità tipiche della nostra amata regione:

Gli Arrosticini

Nella cucina povera tradizionale abruzzese troviamo un enorme utilizzo della carne di agnello, di pecora e di castrato. Una particolare preparazione a base di questo tipo di carni sono gli arrosticini (in alcune zone chiamati invece "rustelle" o "arrustelle").

La preparazione consiste in carne ovina (originariamente di pecora ma per lo più oggi solo di castrato) tagliata a tocchetti ed infilata in spiedini (in alcune zone detti "li cippe"), la cui cottura avviene su di un braciere dalla caratteristica forma allungata definito "rustillire" (o anche più raramente "la canala").

Le tipologie di "arrosticino" sono principalmente due:

  • produzione in serie, caratterizzata da cubetti di carne di circa 1 cm di lato infilati su di uno spiedino di legno per una lunghezza massima di 10 cm
  • produzione manuale, in cui la carne è tagliata con il coltello a tocchetti irregolari di varia dimensione interponendo strati di carne molto magra a tocchettini di grasso, sempre di pecora, che li rende morbidi e profumati. Questo ultimo tipo di arrosticini, a detta degli estimatori, è il più pregiato perché necessita di carne di ottima qualità per poter reggere bene una cottura più lunga.

Gli arrosticini, piatto amatissimo dagli abruzzesi, sono solitamente accompagnati da fette di pane casereccio cosparse di olio extravergine di oliva , possibilmente delle campagne abruzzesi, (pane 'onde), gli si abbina egregiamente un Montepulciano d'Abruzzo o, come in uso ancora nei locali più tradizionali, un mix di vino rosso nostrano diluito con gassosa (la nota bevanda tipica "tre quarti [di litro di vino] e una gazzosa").

Tradizionalmente vanno mangiati sfilando i pezzi di carne con i denti dal ceppo, tenuto con le mani.


(Source: Wikipedia)

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